Linea madre. Studio scenico liberamente ispirato alle opere di Clarice Lispector e alle vite di chi mi ha generato
17 aprile 2025 | Spazio Teatro 89 | ore 20.30
SACCÀ
PRIMA NAZIONALE
durata 55 minuti
progetto, drammaturgia scenica, regia Clio Scira Saccà
con Clio Scira Saccà
disegno luci e spazi sonori Alessandro Di Fraia
Voci del brano “Il mistero delle 8 voci” (in ordine alfabetico): Marta Allegra, Maria Bacci Pasello, Giorgia Boscarino, Eleonora Brioschi, Rossella Fava, Marina La Placa, Viviana Militello, Irene Tetto
Con il supporto di Compagnia Carnevale
Un ringraziamento speciale per l’ospitalità a Il Lavoratorio, Firenze e al Teatro Politeama Pratese
Un ringraziamento speciale a Salvo Disca, per le scale di Alice
Un ringraziamento speciale a Salvina Alemagna e a C. M., le mie fonti.
Un’immagine da cui iniziare: una mano, con il palmo all’insù, e tre fototessere, una in b/n e le altre a colori, che ritraggono tre generazioni di donne. Le linee della mano collegano, intrecciandole, le tre esistenze, facendo sbocciare e deflagrare tempi, spazi e sentimenti diversi. In scena: una stanza ma molti luoghi; vediamo una bambina che gioca a creare il mondo, una quasi-dea emigrata, chissà da dove e chissà perché, in viaggio di ritorno verso casa, una figura, antica e misteriosa, da secoli seduta ad un tavolo da gioco, immersa in un’interminabile partita a carte ed una narratrice, opaca e trasparente serva di scena, che, osservata, le osserva.
LINEA MADRE è l’avventura di una figura femminile in cerca del proprio motore immobile, ma è anche la/le storia/e di altre 3, 4, 8 donne diverse, creatrici e creature a loro volta, che, come facce diverse di un unico diamante, ruotano attorno alle stesse domande. In un luogo indefinibile ma non per questo meno reale, che Clarice Lispector descrive come “dietro al pensiero”, avvengono riti di fertilità, epifanie casalinghe, cerimonie d’addio, baccanali crudeli e cosmogonie da fiaba, e rappresenta una dimensione infinitamente ricca di possibilità in cui esplorare, costruire e/o decostruire una nuova visione di se stesse e del mondo.
“Il mistero della creazione artistica è il mistero stesso della nascita naturale” Prefazione a Sei personaggi in cerca d’autore, 1925, L. Pirandello
LINEA MADRE è un processo ri-creativo, è il tentativo di dare forma al Caos, dimensione fertile per la nascita di ogni nuova idea. LINEA MADRE, figlia legittima della sensazione e dell’emozione, è il pensiero prima del pensare: la pagina bianca, il vuoto-in-moto che precede ogni Big Bang. Ricerca identitaria, performativa e ludica, si interroga sul misterioso atto della creazione: radicata in una dimensione matriarcale, lungo l’asse nonna, madre e figlia, LINEA MADRE si apre, si sviluppa e proietta con forza centrifuga, come un discorso frammentario che procede secondo la logica del sogno e della libera associazione. Le fonti drammaturgiche sono le vite, le memorie e le aspirazioni di tre donne siciliane e la produzione narrativa di Clarice Lispector, autrice brasiliana, che, tramite flussi di coscienza – e incoscienza-, illumina la vita intima della Sensazione, partendo dalla realtà concreta e irriducibile del corpo. Un corpo-mente, vulnerabile, epidermica fonte di conflitti e domande, origine e meta di conoscenza poiché in movimento. LINEA MADRE è un concatenarsi di tanti piccoli frammenti, uno schiudersi ritmico di matrioske, tra monologhi per corpi e oggetti, dialoghi tra luce e suoni e gesti quotidiani che, spinti da desideri indicibili, diventano altro da sé.
Clio Scira Saccà, regista e attrice, studia recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Catania e si diploma in regia presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Collabora con giovani compagnie teatrali, studia le potenzialità espressive e comunicative del corpo, focalizzando la sua ricerca sulla dimensione fisica, poietica e ludica del teatro. Alessandro Di Fraia, artista multidisciplinare, attivo in teatro da diversi anni, collabora con compagnie nazionali e internazionali. La collaborazione Saccà- Di Fraia nasce dal comune intento di esplorare la grammatica teatrale per la creazione di una drammaturgia di scena poetica ed evocativa.