In panchina
25 gennaio 2024 | Spazio Teatro 89 | ore 20.30
GIORDANO | LAMART
PRIMA NAZIONALE
durata 60 minuti
Testi, corpi e voci | Ivna Lamart e Barbara Giordano
Prima lettrice | Giulia Tollis
Lenti esterne | Riccardo Mallus
Costumi | le Zie D’Antan
Affetti speciali | Ambra Scaglia e Leonida Panigatti Giordano
Produzione | Un progetto in collaborazione con Laboratorio d’Arte Performativa Guinea Pigs
A tutte le donne del parchetto
E alle panchine che non fanno mai domande.
Un parco.
Due donne si incontrano davanti a una panchina, discutono sulle apparenti banalità della vita quotidiana e della maternità, esplorano la trasformazione dei loro corpi e delle loro esistenze. Quest’incontro apparentemente quotidiano si rivela l’opportunità per osservare gioie e disagi del diventare adulte, genitrici di sé stesse: nel dolce tentativo di resa alla vita le due cercano di svincolarsi dal senso canonico della maternità dando voce a vissuti femminili socialmente taciuti.
“Tutto ciò che indosso da quasi due anni ha i bottoni fino all’ombelico. O una scollatura molto coraggiosa. Le mie tette sono l’acquisto di cui non mi sarei pentita se le avessi comprate. Solo che avendole avute gratis non le ho mai apprezzate granché.”
Barbara Giordano debutta al Teatro Stabile di Catania a quindici anni e a ventuno si diploma all’Accademia Silvio D’Amico. Lavora con diverse realtà e sensibilità registiche come quella di Giancarlo Sepe, Glauco Mauri, Andrea Baracco, Laura Sicignano, Rosario Lisma, Armando Pugliese in teatro, Daniele Vicari, Klaudia Reynicke, Gianluca Tavarelli, Paolo e Vittorio Taviani in cinema, sviluppa una crescente attenzione verso lo scardinamento degli stereotipi narrativi. Crede anche che i personaggi cattivi non credano affatto di esserlo. È tra le fondatrici di Amleta.
Ivna Lamart, laureata in relazioni internazionali, si dedica successivamente alle arti performative. Trasferitasi in Italia dalla sua terra natia, intraprende un percorso presso la Scuola Paolo Grassi e prosegue gli studi tramite un master in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA di Milano. Con un profilo multidisciplinare, sviluppa la propria ricerca artistico-teatrale legata al corpo e alla memoria degli affetti che trasuda dai suoi gesti e dal suo vissuto. Tramite le sue opere spera di costruirsi una trama di relazioni, anche conseguenza del fare teatrale, per comunicare con l’altro.